A prima vista può sembrare un paradosso , in realtà é parte irrinunciabile del percorso sensoriale quando si viene al mio ristorante per immergersi ancora più a fondo nei miei piatti.
Sono da sempre convinta che la “cucina” debba essere narrata affinchè anche la nostra immaginazione e i nostri ricordi possano influire sulla percezione che si ricava dagli altri sensi.
Ecco quindi che insieme agli antipasti viene servita ad esempio “Bianca d’olio” con tanto di cuffie e di lettore #mp3 e grazie ad una sapiente scrittura e ad una voce calda e avvolgente diventa un aperitivo per iniziare il pasto.
Vengono così introdotte le caratteristiche degli ingredienti, spiegandone l’origine e scandendo i passi necessari per gustare al meglio. Chi si avvicina alla mia cucina non voglio che sia abbandonato a se stesso, ma lo invito a capire il piatto, a sapere e seguire il percorso del cibo, a sapere cosa aspettarsi da ogni boccone.
Ne ho pensati vari di percorsi che troverete anche nella sezione progetti realizzati di questo sito ad esempio anche “a pane e acqua” risultato di una collaborazione con Ferrarelle in cui ripropongo una rivisitazione del pane cafone in una nuova chiave, impastandolo con la mozzarella di bufala il liquido di governo, per farlo quindi lievitare naturalmente per una notte.
E per i più piccoli ci sono le #fiabe come dare voce ad un inedito Carlo di Borbone e la sua dimora principesca “La Reggia” che diventa per la narrazione un arguto assaggiatore di formaggi.
A Pane e Acqua?
Setacciare le farine. Frullare la mozzarella aggiungendo il liquido di governo e impastare lentamente.
Formare di panetti che lieviteranno grazie alla presenza dei batteri lattici della mozzarella.
Quando i panetti saranno raddoppiati di volume infornarli per 20 minuti a 180? e 15% umidità